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martedì 5 settembre 2017

RACCOLTA DI POMODORI PRIMATICCI NEI PRESSI DI FALCONARA


"La coltivazione del pomodoro è una delle principali risorse agricole di questa fascia di terra dal clima africano.
I primaticci siciliani riforniscono tutta la Penisola.
Negli ultimi anni la produzione è stata accresciuta e i rossi frutti sono apparsi anche in zone che prima erano occupate solo dal deserto"

Questa didascalia accompagnò la fotografia di Federico Patellani riproposta da ReportageSicilia e tratta dal settimanale "Tempo" del 27 ottobre del 1955.
Erano gli anni in cui l'agricoltura dell'Isola cominciava ad assumere un aspetto intensivo, grazie alla diffusione delle prime serre di plastica: al loro interno, pomodori, peperoni e zucchine maturavano con sei mesi di anticipo, raggiungendo in poco meno di due giorni i mercati del Nord Italia.



L'innovazione - introdotta a Scicli da Ignazio Fiorito e nel feudo sabbioso di Punta Secca da Francesco Giardinelli - avrebbe cambiato per sempre l'aspetto delle campagne del ragusano e di altre zone costiere della Sicilia che guardano verso l'Africa: una trasformazione del paesaggio e di modelli economici dovuta - avrebbe scritto anni dopo Gesualdo Bufalino - proprio a quelle "bianche estensioni di plastica, luccicanti sotto il sole come un mare senza confini".



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