Translate

sabato 22 luglio 2017

L'AVARO AFTER DEGLI SCRITTORI DELL'ISOLA

Uno dei manifesti di Leonardo Sciascia
affissi nei mesi scorsi
sui muri del centro storico di Palermo da "E Il Topo".
La fotografia è di ReportageSicilia
Leonardo Sciascia è morto da 28 anni, Gesualdo Bufalino da 21. Vincenzo Consolo - terzo scrittore a completare con gli altri due un trio siciliano d'eccezione - ci ha lasciati il 21 gennaio di cinque anni fa.
Si può dire che con la morte di Consolo si è chiusa la straordinaria e lunga stagione degli scrittori isolani, iniziata da Verga e proseguita per tutto il Novecento.
Certo, grande diffusione meritano da tempo i romanzi di Camilleri; tuttavia, lo scrittore agrigentino ha incardinato il suo successo seriale sulla caratterizzazione di un commissario che non compete per materia narrativa e per statura civile con l'ispettore Rogas o con il Vice di sciasciana memoria ( "Il contesto" e "Il cavaliere e la morte" ). 



Da qualche anno, la letteratura siciliana è così rappresentata da un buon numero di scrittori che le tradizioni antologie letterarie inserirebbero fra gli "altri".
Bravissimi scrittori da un punto di vista letterario, s'intende; ma raramente capaci di narrare vicende e personaggi che raccontano dalla Sicilia il disagio ed il malessere di un'intera società italiana. 
      

1 commento:

  1. Il problema è che finita una stagione di idealità e non si vede nulla all'orizzonte. Quindi gli scrittori hanno difficoltà.
    Si rifletta: il verismo siciliano, dopo l'unificazione con le promesse e le difficoltà che portava; Pirandello con la Sicilia che entrava in contatto con la società borghese; Sciascia e gli altri due la stagione dell'antifascismo e le speranze del dopoguerra. Oggi al momento non si vede nulla....

    RispondiElimina