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lunedì 7 marzo 2016

UNA CRONACA DELLA PASSATA "VERVE" CEFALUDESE

I locali e i luoghi della scomparsa "dolce vita" di Cefalù in un reportage del giornalista Lorenzo Misuraca pubblicato nel maggio del 1971 dalla rivista "Sicilia Tempo" 

Turisti in barca dinanzi la rocca di Cefalù.
Lo scatto venne pubblicato dalla rivista "Sicilia Tempo"
nel maggio del 1971 ed illustrò un reportage
del giornalista cefaludese Lorenzo Misuraca

sulla vita della cittadina palermitana,
all'epoca paragonabile a più note località della Costa Azzurra

Da tempo Cefalù è una delle capitali del turismo siciliano del "mordi e fuggi"
Il numero di visitatori giornalieri - comitive di italiani e stranieri scarrozzati sino al Duomo normanno a bordo di pullman - supera quello dei turisti che scelgono Cefalù come meta stanziale di una vacanza.
La temporaneità della visita - segno dell'epoca del consumo rapido ed immediato - contrasta con un passato in cui Cefalù fu la meta di un turismo dai numeri ridotti ma dai consolidati echi internazionali.
Tutto cominciò con la creazione del "Village Magique", quando centinaia di giovani e meno giovani donne e uomini provenienti dalla Francia e da altri Paesi del Nord Europa scoprirono il fascino di quest'angolo di Sicilia, allora ancora integro nel paesaggio e nel carattere delle persone.
Fu una lunga stagione in cui Cefalù si guadagnò una certa fama di luogo della "dolce vita" mediterranea, certo meno esclusivo di altre località della Costa Azzurra: una dimensione provinciale in grado però di dare il via libera ad un "gallismo" prevalentemente locale ancor oggi ricordato da alcuni anziani cefaludesi.


La spiaggia di Santa Lucia

Una traccia di quel periodo prolifico di "inni alla vita" sotto gli ulivi di Santa Lucia si scopre in un reportage e nelle fotografie pubblicate dalla rivista "Sicilia Tempo" nel maggio del 1971; in coincidenza cioè con l'inizio di quella lunga stagione estiva in cui Cefalù si riempiva di giovani e meno giovani donne di lingua francese, inglese, tedesca o scandinava.
Nell'articolo, Lorenzo Misuraca - attivissimo giornalista locale ed animatore della vita culturale cefaludese negli anni Settanta ed Ottanta http://www.arkefa.it/Ar.ke/lorenzo_misuraca.html - fornì una sorta di guida alla particolare "gioia di vivere" della cittadina palermitana, ricca di piaceri alternativi alle "spiagge assolate, alle romantiche passeggiate distensive, alla visita ai monumenti ricchi di storia e di arte":  

"Per chi invece aspetta le vacanze per darsi alla pazza gioia quel che ci vuole è Cefalù, Cefalù internazionale ove il francese, l'inglese, il tedesco è di casa; la Cefalù che fa esplodere, tra un ballo e l'altro, la 'verve' degli indigeni in una corsa entusiasmante che ha come meta la gioia di vivere.
E le avventure si succedono alle avventure, con ritmo intenso.
E così di notte, mentre la città sembra deserta, tu scopri, se hai voglia di andare in giro, a due passi dal magnifico duomo normanno che con la sua mole sovrasta l'abitato, la 'Caverna', una ex stalla baronale dell'Ottocento, dove si esibiscono i 'Cavernicoli' che, in un misto di siciliano, inglese, francese fanno sganasciare dalle risa la danesina dai capelli biondi e dagli occhi azzurri come il mare di Cefalù e la francesina tutto pepe o il panciuto uomo d'affari di Wall Street con le loro storie e ballate sulla mafia, sulla Sicilia, sulla 'zita, tutta fradicia e purrita' o l'inglese che, messa da parte la bombetta, il doppio petto e il suo aspetto severo da gentlman, acquista la vivacità disincantata dei 'picciotti' siciliani.
E, in tutti, gli occhi lucidi e sui volti una serenità mai vista.


Una panoramica di Cefalù da Sud-Ovest

Poi, in una processione dalla mistica pagana, accompagnati dal suono di una chitarra e dall'immancabile 'marranzanu', si va alla spiaggia a fare festa e a mangiare il mellone, rosso e ghiacciato.
Inevitabile una serenata alla luna e ai pesci e all'amore.
Molti prendono il bagno.
Brigitte, stupenda sirena del nord, esce dall'acqua e di corsa raggiunge Frederic.
Lo bacia con riconoscenza per aver scelto di fare le vacanze a Cefalù.
La storia del pesce spada è triste.
Tutto improvvisamente assume il sapore di un rito.
Sarebbe un peccato non attendere l'alba e salutare il nuovo giorno in riva al mare dopo una notte così...
Se imbocchi, invece, la via Roma, in un cortile suggestivo ove i panni stesi sulle canne prendono 'u sirenu' della notte, tu trovi un autentico frantoio del Settecento siciliano. 
E' il night 'U Trappitu'.
Anche qui, ogni sera si fa festa, tra folklore e canzoni.
E poi, alle due di notte, spaghetti per tutti, secondo la migliore tradizione.
Cotti al dente, conditi con aglio, olio e pecorino grattugiato.
Un cibo solare e antico che, se sei un buongustaio, si trasforma in un trionfo.
Anche qui allegria.
Gli spaghetti e il vino forte e genuino di Sicilia completano il miracolo.


Il promontorio della Calura e della Presidiana
ritratto dalla rocca

Se sei fortunato nelle tue scorribande notturne, puoi trovare qualcuno che ti racconti la storia della 'presa' di Diana.
Mito e fantasia certo non mancano ai cefaludesi.
Un consiglio: è meglio ascoltarla questa storia al posto giusto.
Ti sembrerà vera.
E il posto giusto è la baia di Presidiana.
Tra l'altro, dopo averla ascoltata guardando la 'rocca' e il mare, rinfrancati alla 'Tavernetta' con una scorpacciata di pesce.
Tutto buono, non c'è che l'imbarazzo della scelta.
Il vino sia bianco e freddo; ma, soprattutto, siciliano.
Se vuoi invece qualcosa che ti richiami i locali notturni francesi, scegli l''Aquarius', vicino al Lavatoio Medievale.
Assaggia i cocktail che il barman di gran classe ti servirà e segui attentamente lo spettacolo fantasioso e originale.
Se ci riesci, sei bravo.
Come non distrarsi con Michele, Colette, Chantal e con tutte le belle figliole in vacanza a Cefalù che frequentano il locale?
Resisti, comunque; ti è concesso qualche sorriso.



Poi, più tardi, se sei simpatico e sai balbettare qualche parola di francese ( ma poi cosa importa saper parlare il francese, l'inglese o il tedesco? A Cefalù, di notte, si capiscono tutti... ) invita la 'tua' ragazza a ballare.
Ti accorgerai subito se siete fatti l'uno per l'altra; in tal caso, si impone fare due passi.
Fermati a mangiare il polipo bollito nell'acqua di mare alla perfezione, solo come sanno farlo i pescatori.
Poi, proprio al porticciolo, raccontale il tuo amore saltellando, la mano nella mano, sulla scogliera che si slancia in multiformi sculture sull'azzurro del Tirreno.
Se hai voglia di uscire dal centro, ti attende la 'Botte' dell'Eucaliptus, un night all'aperto.
Aspira a pieni polmoni l'aria che sa di mare, limoni, zagara e di mille altre essenze ed umori che ha solo la terra di Sicilia.
Uno sguardo al panorama ti darà la conferma che Cefalù è l'isola dei tuoi sogni: quell'isola che da tempo avevi dentro al cuore e che finalmente hai scoperto.
Se sei esigente, ordina champagne; altrimenti, va bene anche una gassosa per festeggiare questo interessante rendez-vous.
E ricorda di non bere mai da solo, perché a Cefalù c'è sempre qualcuno che vuole la tua compagnia e cantare con te nella notte sotto gli ulivi di Santa Lucia il più bello inno alla vita.
In danese, francese, inglese, in italiano e, persino, in siciliano; non importa.
L'importante è cantarlo"









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