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venerdì 11 marzo 2016

SICILIANDO



"Il delitto Mattarella è stato per la Sicilia ciò che il delitto Moro è stato per l'Italia.
Eppure dire che l'assassinio di Aldo Moro fu un delitto politico è considerata un'ovvietà, ma affermare che il delitto Mattarella fu un delitto politico passa per un'eresia o, al più, per un ridicolo esercizio di dietrologia.
E si fa finta di non vedere - o non si vede davvero, che è anche peggio - che in nessun momento della sua storia Cosa Nostra ha fatto politica con la ferocia e la determinazione degli anni Ottanta, passando per le armi gli avversari nel partito di maggioranza e nell'opposizione e pretendendo di ridisegnare con pistole, kalashnikov e tritolo la classe dirigente della capitale della Sicilia, allora la sesta città d'Italia.
Trent'anni dopo, solo le aule delle Corti d'Assise sembrano impegnate a ragionare, sempre più stancamente, su quei crimini.
E si affida ai mafiosi che hanno scelto di collaborare con la giustizia il compito di spiegare decisioni strategiche dell'organizzazione, delitti che hanno cambiato il corso della storia. 
Strana scelta.
Vi fareste raccontare l'Olocausto da un militare delle SS?
E chiedereste a un fante che ha combattuto sul Carso le ragioni della Prima guerra mondiale?"
Bianca Stancanelli

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