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giovedì 10 luglio 2014

IL MISTERO DELLA FIAT "SICULO POP" DI SALVATORE FIUME

Nel 1967 l'artista comisano decorò una Fiat 124 con i motivi decorativi tradizionali dei carri dell'isola. Oggi di quel prezioso esemplare sembra non esservi più traccia

Salvatore Fiume all'opera sul cofano della Fiat 124
dipinta con i motivi storici dei pittori di carretto.
Le fotografie riproposte da Reportagesicilia
sono di Aldo Patellani ed illustrarono
un articolo di Franco Bandini pubblicato
il 4 luglio del 1967 dalla "Domenica del Corriere"

Salvatore Fiume lasciò Comiso nel 1935 all'età di 20 anni, trasferendosi a Milano e sviluppando lontano dall'isola il suo mutevole talento di artista: pittore, scultore, scenografo, scrittore e commediografo. 
La sua vita si colloca insomma nella distinzione teorizzata dallo storico direttore del giornale "l'Ora" Vittorio Nisticò fra i siciliani "di alto mare" e quelli "di scoglio"
Secondo questo assunto, i primi decidono di lasciare l'isola e riescono a sviluppare il proprio talento lontano dal luogo di origine, come appunto nel caso di Salvatore Fiume
I secondi invece sono incapaci di abbandonare la Sicilia e di sviluppare altrove la pratica della propria arte: una  categoria di isolani rappresentata fra i siciliani da un altro comisano, Gesualdo Bufalino
La produzione artistica di Fiume è stata ricchissima ed è oggi rappresentata e documentata in numerose città italiane.  
Meno conosciuta è invece l'opera da pittore prestata da Fiume per la Fiat, a fini probabilmente promozionali. 
L'artista comisano prese infatti in mano i pennelli per decorare due nuovi modelli di autovetture - la 124 e la 126 - messi in commercio fra il 1967 ed il 1972.
Da un punto di vista artistico, le due iniziative rientrarono nel solco di analoghe esperienze decorative dalla vena "pop" e psichedelica che presero piede in quegli anni negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei.
Questa estetica si opponeva al disegno razionalista degli oggetti industriali e nel campo del design valorizzò il recupero dei motivi iconografici delle tradizioni popolari e l'utilizzo di materiali naturali, con un gusto che oggi rimanda al "kitsch".


Nella seconda metà degli anni Sessanta, in Francia la moda delle automobili firmate da pittori e decoratori fu ad esempio alimentata dalle attrici Perrette Pradier e Tessa Beaumont. 
In Inghilterra, il caso forse più noto del fenomeno riguarda John Lennon. 
Il "beatle" fece dipingere di giallo cromo una Rolls Royce "Silver Panthom V", aggiungendovi ampie volute "neoliberty".


Le immagini della Fiat 124 bianca decorata da Salvatore Fiume - riproposte nel post da ReportageSicilia - portano la firma di Aldo Patellani e furono pubblicate dal settimanale "Domenica del Corriere" il 4 luglio del 1967.
Nell'articolo, il giornalista Franco Bandini spiegava che la Fiat consegnò l'auto a Fiume assegnandogli un tema libero con il quale decorare la berlina di nuova produzione.
"Fiume ricordandosi, forse con un poco di nostalgia, delle sue origini siciliane - scriveva Bandini - ha trasformato la 124 in uno straordinario carretto a quattro ruote".
L'artista comisano ispirò i suoi disegni allo storico ciclo dell'"Orlando Furioso" presente nel teatro dei pupi e nei pittori di carri dell'isola, entrambi all'epoca espressione di una cultura popolare da tempo in declino.
Come documentano le fotografie di Patellani, Salvatore Fiume lavorò sulla carrozzeria all'interno di una villa "appena fuori Milano", ponendo la sua firma in ogni componente della vettura.
A distanza di 47 anni da quella singolare opera d'arte, resta un mistero la sorte della 124 dipinta sull'esempio dei pittori delle botteghe di "carradori" di Bagheria. 
Oggi quella Fiat riletta in chiave "siculo-pop" avrebbe un valore ovviamente molto superiore a quello vantato sul mercato delle auto storiche da una normale vecchia 124.
Certamente, la vettura - munita all'epoca di targa CO192757 - circolò regolarmente in strada, incuriosendo passanti ed automobilisti. 
Forse l'auto è stata di proprietà di un funzionario della casa torinese. 
E forse, è poi finita nel salone di un eccentrico collezionista privato, che l'ha acquistata assicurandosi un prezioso "pezzo unico" nella produzione di auto della Fiat.
Sarebbe interessante, oggi, conoscere il destino di quella singolare opera di Salvatore Fiume, assente nel catalogo dell'artista di Comiso ma ben viva nella curiosità di ReportageSicilia.   

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