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domenica 15 aprile 2012

LA SICILIA DI GUILLERMO ROUX

Una tipica veduta delle coste trapanesi - il golfo di Bonagia - in un disegno con la tecnica
della mina in piombo.
L'opera è stata eseguita nel 1990 dal disegnatore argentino Guillermo Roux e l'immagine - come le altre riproposte in questo post da ReportageSicilia - è tratta dall'opera 'Immagini di Sicilia',
edita da Novecento nel 1998.
Il volume raccoglie 49 disegni che Roux eseguì nell'isola fra il 1990 ed il 1997, cogliendone la pienezza della luce nei suoi paesaggi e monumenti  

I suoi disegni a grafite ed ad acquarello – paesaggi e scorci di monumenti tracciati su carta in Sicilia fra il 1990 ed il 1997 – evidenziano la luce densa e violenta di certi luoghi dell’isola.
La nettezza del segno diventa così quella della natura e dell’arte siciliana, a dimostrazione del lavoro ‘sul campo’ – cioè dal vero – che Guillermo Rioux ha compiuto in quegli anni girando l’isola da Erice a Portopalo, vale a dire dal Tirreno al tratto di mare dove si incontrano lo Ionio ed il canale di Sicilia.

La quattrocentesca torre di avvistamento di terra
ad Isola delle Femmine,
nel palermitano.
Il disegno a grafite è del 1997, vent'anni dopo cioè
il primo viaggio di Roux in Sicilia.
Ancor oggi il disegnatore di Buenos Aires è uno
dei più attivi e conosciuti artisti del Paese sudamericano
Argentino di Buenos Aires, classe 1929 e figlio di Raul – illustratore famoso in patria – Guillermo Roux è ancora oggi uno dei più famosi disegnatori del Paese sudamericano.

Le pietre della colonia greca di Selinunte in un disegno
a mina di piombo del 1990.
Le opere di Roux sono nate
dall'osservazione diretta dei luoghi.
Nel volume edito da Novecento, Roberto Rocca scrive che "Guillermo ritrasse in Sicilia mistero ed ambiguità senza necessità di trasformali: restituì con fedeltà ciò che vide, ed inconsciamente ne fece
il ritratto fedele del proprio animo" 
Il suo rapporto con l’isola trova le premesse nel 1956, durante il primo viaggio in Europa ed in Italia, a Roma. Undici anni dopo – nel 1967 - l’artista argentino sbarcherà in Sicilia, isola in cui tornerà più volte per tratteggiare con forza e nettezza scorci naturali ed architettonici sparsi nell’isola.

Un acquarello di Roux intitolato 'Sicilia',
realizzato nel 1991.
L'opera edita da Novecento che raccoglie i disegni dell'artista argentino è accompagnata dalla citazione di interventi letterari dedicati all'isola, dall'immancabile Goethe a Brydone, da Guy de Maupassant ad Edoardo De Amicis e Guido Piovene. Non mancano neppure le pagine di autori dell'isola, da Brancati a Bufalino, da Quasimodo a Sciascia, ed ancora Vittorini,
Consolo e Collura.  
Fra i molti ricordi che avrà di quei viaggi – oltre alla bontà palermitana della frutta di martorana – vi sarà su tutti quello della luce presente all’interno del duomo di Monreale.
Intervistato nel luglio del 2005 dal ‘Clarìn’, Guillermo Roux così ricorderà l’edificio normanno: “está hecha en el 1100 o 1200. Es todo mosaico, decoración bizantina. Hay que adaptarse a la penumbra y empieza a surgir el oro de las paredes: la luz que hay dentro del oro. Y uno empieza a leer las historias bíblicas que van ocurriendo en las paredes. ¿Pero cómo las lee? Como en un cuento; como en un sueño. La oscuridad del ambiente separa de la realidad concreta de la calle”.

La costa siracusana di Portopalo, in un disegno a grafite 
compiuto nel 1991
Nel volume ‘Immagini di Sicilia’ – edito da Novecento nel 1998 e che nell’agosto dello stesso anno fu presentato anche al Centro Culturale Recoleta di Buenos Aires – sono raccolti appunto 49 suoi disegni isolani.

La cattedrale di Noto in un acquarello realizzato da Roux nel 1995.
Nato a Buenos Aires nel 1929, nel corso della sua carriera ha esposto a Londra, Parigi, Monaco di Baviera e New York.
L'opera 'Immagini di Sicilia' riproposta in questo post venne presentata nel 1998 al Centro Culturale Recoleta della capitale argentina
Nella prefazione del libro – del quale ReportageSicilia ripropone in questo post alcune riproduzioni di opere a grafite ed acquarello - Roberto Rocca, scrive che “questo libero sfogo di paesaggi siciliani, disegnati sul posto e sul vivo, frutto di impressione e non di pensiero, è un pretesto per liberarsi dal suo inconscio segreto, aprire l’animo senza più costrizioni nascoste, far nascere un nuovo frutto, ancora indenne dall’umano groviglio…

Capo Zafferano, nel palermitano, in un disegno a grafite datato 1991

 Mi accorsi che quanto chiedevo a lui di abbandonare, la Sicilia restituiva spontaneamente poiché la presenza dell’inconscio e del mistero risiedeva in ogni aspetto della natura, delle pietre, delle opere e del passato, della Sicilia intera, come nell’animo tormentato dell’artista… Per questo, mi sembra Guillermo ritrasse in Sicilia mistero ed ambiguità senza necessità di trasformarli: restituì con fedeltà ciò che vide, ed inconsciamente ne fece il ritratto fedele del proprio animo”.

Guillermo Roux in una fotografia tratta da Clarin.com.
Il disegnatore ha un suo sito internet, http://www.guillermoroux.com.ar/


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