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giovedì 19 aprile 2012

LAVORO, IL DESERTO SICILIANO

Operai all'interno della miniera di kainite a San Cataldo, nel nisseno.
Attiva dal 1953 e gestita dalla Montecatini, l'attività di estrazione - destinata a produrre potassio utilizzabile in agricoltura - terminò nel 1992. La Regione Siciliana fu allora costretta a chiudere l'impianto per irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di lavorazione, malgrado un successivo studio del CNR - datato 2002 - abbia stabilito una capacità produttiva sino al 2042.
Oggi la crisi dell'occupazione siciliana si deve anche al fallimento delle politiche economiche dei governi che si sono succeduti alla guida dell'autonomia regionale.
La fotografia - attribuita a Carlo Anfosso - è tratta dalla rivista del TCI 'le Vie d'Italia' del luglio 1962  

Non passa giorno che non vengano divulgati nuovi dati sulla crisi del lavoro e dell’economia.
I numeri che riguardano la Sicilia indicano una sorta di desertificazione delle attività imprenditoriali, sfavorite dalla strutturale debolezza del tessuto delle imprese isolane, dalla fallimentare e privatistica gestione dell’autonomia regionale e dall’arcaica ed oppressiva presenza – ancora nel 2012 – della cultura mafiosa.

Lavorazione della scorza dei limoni in provincia di Palermo.
Secondo la Confindustria, nel 2011 sono state 601 le imprese fallite in Sicilia, 199 delle quali nel palermitano.
La fotografia - datata 1880 - è opera di Eugenio Interguglielmi, ed è tratta dal volume 'Fotografi e fotografie a Palermo nell'Ottocento', edito da Alinari nel 1999
Riassumendo cifre e percentuali lette negli ultimi giorni – e volendo evitare analisi tecniche che non competono a questo blog - la linea d’ombra del lavoro nell’isola può essere riassunta da alcuni dati: 601 imprese fallite nel primo semestre del 2011 ( 199 nel palermitano, secondo dati Confindustria ), un aumento del 145 per cento degli ammortizzatori sociali nei primi mesi del 2012 ( ancora secondo fonti di Confindustria ), 42,6 per cento delle donne siciliane disoccupate e 38 per cento di giovani d’età compresa fra i 15 ed i 34 anni che non lavora e non studia ( dati Istat e Banca d’Italia ).

La crisi delle attività artigiane nell'isola è fra le più gravi dell'intero sistema economico. 
Nel 2011, secondo la Confartigianato di Palermo, in tutta la provincia hanno chiuso l'attività 1.800 botteghe.
Non va meglio in provincia di Catania,  dove le attività sono passate da 19.620 nel 2010 a 18.751 nel 2011.
Lo scatto di Josip Ciganovic ritrae uno degli ultimi ceramisti di Collesano ed è pubblicato nel I volume dell'opera 'Sicilia', edita da Sansoni nel 1962 
ReportageSicilia non è un blog che si occupa in maniera prevalente di economia e lavoro, se non nel recupero di immagini e testimonianze del loro passato.
Tuttavia, ignorare l’attuale desertificazione delle attività lavorative nell’isola significa non considerare la prospettiva di una conseguente desertificazione sociale della Sicilia; un rischio – quest’ultimo – che non può offrire ormai neppure la via di fuga dell’emigrazione, visto il carattere internazionale della crisi.

Un telaio per la produzione di tappeti ad Erice, attività artigianale femminile da tempo limitata alla vendità nei locali negozi di souvenir.
Ai nostri giorni, secondi dati dell'Istat e della Banca d'Italia, il 42,6 per cento delle donne siciliane non ha un'occupazione.
L'immagine, attribuita a Publifoto, è tratta dall'opera 'Sicilia', a cura di Aldo Pecora ed edita da UTET nel 1974
Se questa desertificazione avrà luogo, l’isola potrebbe perdere anche ogni capacità di difendere le sue risorse umane e culturali, prosciugando la vitalità di ogni sua funzione sociale.

La crisi economica delle famiglie siciliane colpisce pesantemente i minori, incidendo sulla loro possibilità di crescere secondo una prospettiva di benessere futuro.
Il dato statistico indica che oltre il 44 per cento dei bambini isolani patisce questa condizione.
Nella fotografia di Fosco Maraini,
un giovanissimo artigiano costruisce un canestro.
L'immagine, realizzata in provincia di Palermo, è tratta dal periodico 'le Vie d'Italia' del TCI, edito nel febbraio del 1953 
In quest'ottica, fa riflettere anche il dato diffuso in queste ore dall'Autorità per l'Infanzia, Save the Children, Istat e Telefono Azzurro, secondo cui in Sicilia il 44,2 per cento dei minori vive in contesti familiari segnati dalla povertà.  

Estrazione di granito nella zona catanese di Belpasso.
La fotografia è ancora una volta di Ciganovic ed è pubblicata nell'opera 'Sicilia' di Pecora sopra citata
In questo post, ReportageSicilia ripropone immagini di lavoro nell’isola dei decenni passati: è un omaggio alle capacità ed ai sacrifici dei siciliani del passato ed una speranza per quei tanti siciliani di oggi che – con analoghe capacità e sacrifici –credono ancora che il loro futuro non debba perdersi nel deserto dell'inoccupazione.
Lo stabilimento petrolchimico siracusano di Priolo Gargallo, in un'immagine che ne documenta i primi anni di attività, in pieno passaggio fra economia rurale e sviluppo industriale. 
Oggi, al pari di altri grandi impianti petrolchimici isolani, licenziamenti ed esodi stanno assottigliando anche qui i livelli di occupazione.
Nel frattempo, i guasti ambientali hanno devastato il territorio, precludendo la possibilità di una riconversione economica nel settore agricolo e turistico. L'immagine che chiude questo post è ancora di Publifoto ed è tratta sempre dall'opera 'Sicilia' di Aldo Pecora




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