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venerdì 25 febbraio 2011

SICILIANDO

"Bellodi si sentiva come un convalescente: sensibilissimo, tenero, affamato. 'Al diavolo la Sicilia, al diavolo tutto'.
Rincasò verso mezzanotte, attraversando tutta la città a piedi. Parma era incantata di neve, silenziosa, deserta. 'In Sicilia le nevicate sono rare' pensò: e che forse il carattere delle civiltà era dato dalla neve o dal sole, secondo che neve o sole prevalessero. Si sentì un pò confuso. Ma prima di arrivare a casa sapeva, lucidamente, di amare la Sicilia: e che ci sarebbe tornato.
- Mi ci romperò la testa - disse a voce alta"

Leonardo Sciascia, 'Il giorno della civetta', Einaudi, 1961

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